sabato 8 novembre 2008

Notte di Elezioni

Una pizza e un caffe', uno schermo con le proiezioni,
troppo lontane da quel che sembrava gia’ realta'.
L'aria leggera e una quiete irreale:
la speranza e' ancora troppo timida per esplodere.
Si fanno le 11, e non sono rintocchi,
ma un unico, immenso boato.
Ci guardiamo e ridiamo: corriamo veloci, felici.
Dai grattacieli e dalle piccole case, dai taxi gialli che invadono la citta’;
Dai cortili, dai tetti, dai deli,
dalle stanze in affitto, dai letti a castello, grida di gioia arrivano ovunque,
e' adrenalina pura nell'aria.
Union Square e' un' unica immensa bandiera,
stelle e strisce ci abbracciano tutti,
rendendoci una cosa sola.
Esplode Times Square, meraviglioso caleidoscopio di colori.
Schermi luminosi rimandano una sola immagine, colpo d'occhio strabiliante:
Barak Obama, eletto Presidente, il sorriso rassicurante e dolce
che abbiamo imparato a conoscere.
Harlem canta,
ubriaca di una festa
che non sapeva di vivere, ma sperava di incontrare:
In our life-time piange una donna,
non pensava potesse esistere questa notte.




Cammino e ascolto il mio cuore:
Oggi, 4 Novembre 2008.
Lo vedo nei vetri dei marciapiedi, nelle pozze dei bar.
Tra gli alberi e le statue, in qualsiasi direzione:
e' caos, confusione, felicita’.
Nei balli immprovvisati di strada, nel futuro migliore che e’ in loro,
nel sorriso dei bambini stanchi,
in una notte di magia. Notte infinita.
“Hello Chicago”
e qualcosa e’ cambiato, dall’East Village ad Harlem,
da Long Island City al Bronx.
Da Providence a Sacramento.
Dall’ America al mondo.
"And this year, in this election, she touched her finger to a screen,
and cast her vote, because after 106 years in America,
through the best of times and the darkest of hours,
she knows
how America can change."
E mentre piangi e ridi, capisci che i sogni possono diventare davvero realta'.
I nostri, di sogni.
Perche si', noi possiamo.


Union Square


DIARIO#1 PUBBLICATO SU A N.47 27/11/08