domenica 21 ottobre 2012

Aurora


Aveva quattro armi da fuoco. Una pistola, due semiautomatiche, un fucile con caricatore a tamburo. 
Ventiquattro anni e una casa piena d'esplosivo. 
Il lungo capotto nero e' solo una delle macabre similitudini con Columbine, la tragica vicenda avvenuta tredici anni prima a soli 30 km di distanza.
A New York il permesso d'armi non e' concesso con uguale leggerezza, e forse, mi consolo, certe malattie della mente si avventano solo nel mezzo del nulla. 
Ma la sensazione e' sempre la stessa, quando ci si ritrova in situazioni "sensibili”: al parco, in metropolitana, al mall, insieme ad altre duecento persone: e se capitasse adesso, qui e ora? 
Orrore collettivo a cui la cultura televisiva americana ci ha quasi abituato.
Qualcuno ha commentato che se in quel cinema altre persone fossero state armate, forse, facendo fuori il killer, alcune vite sarebbero state risparmiate. Bentornato far-west. 
Io dico che l’America ogni mattina si guarda allo specchio e vede il riflesso di un prezzo da pagare per quella liberta’. Conti aperti con le proprie convinzioni. 
Evidentemente l'America ha un problema.

Pubblicato su A

mercoledì 17 ottobre 2012

Vietato barare


Sulla porta della classe, una targa in ottone mostra i dettami della “condotta accademica”, mette in guardia i maleintenzionati da ogni tentativo di plagio o menzogna. 
Viene lucidata ogni mattina.
E’ un’onta clamorosa, in America, quella che ricopre studenti (ma anche politici, attori, giornalisti e comuni cittadini) rei di aver imbrogliato per ottenere un vantaggio, con un “copia-incolla” o – molto peggio - un plagio. 
L’argomento è caldo perché al Stuyvesant, il liceo pubblico più prestigioso e selettivo di New York, moltissimi studenti hanno ammesso la colpa. Lo scandalo è scoppiato laddove a copiare non erano gli studenti più ignoranti, bensì i più promettenti, i primi della classe, insomma quelli che in Italia non copierebbero mai. 
Hanno copiato perché un mezzo voto in più o in meno determina il college a cui verranno ammessi, incidendo enormemente sulla loro vita e sul loro futuro. La pressione che ricevono dalla scuola e dalla società è alta, devono esserne all’altezza. 
Ma se l’imbroglio è scoperto, la carriera – giocata su un test - è inevitabilmente compromessa.