giovedì 15 luglio 2010

laNewyorkina


laNewyorkina nacque in una notte estiva,
quando Luglio si sedette alla mia porta
aspettava borbottando fresco il sole,
ma le stelle disegnarono le orme
di un mattino ancor piu’ fresco di colore.
laNewyorkina e’ il ghiacciolo che si scioglie,
tra le dita appiccose di un bambino
era li’ tutto orgoglioso sullo stecco,
ora e’ zucchero filante sotto al pesco.
Di melone o di cilantro, o forse mango,
il ricordo non frastorni ne’ vi inganni,
in questo posto dove tutto puo’ accadere, che nel dubbio, 
qui difatti, spesso accade.
laNewyorkina va curiosa per le scale
che a salire io mi persi sul terrazzo,
arrivai dopo il tramonto del palazzo,
e non m’accorsi che d’altra parte c’era il mare.
E ripercorrere le stanze della notte,
a diritto e a rovescio oppur ritroso,
non si stanca di passato ne' di sonno,
che a sognare non si stanca mai il mattino.
laNewyorkina io mi son dimenticata,
perche’ ero venuta e dove stavo andando
ma ho trovato una realta’ con cui giocare,
spremendo forte tra gli spicchi della vita,
e inventarmi una storia ad ogni giorno,
per poter crescere all’ombra dei dolci anni.
laNewyorkina adesso non chieder piu’,
che un bel giorno ne verremo pure a capo,
di questo posto e di un inspiegabil sogno,
di ragnatele, e ragioni e professioni,
che degli incontri di magia si fa regina. 



Nessun commento:

Posta un commento