domenica 7 novembre 2010

Maratona

Una fredda mattina di novembre, la nebbia avvolge il Verrazzano bridge, Brooklyn sembra quasi un miraggio.
Dall'altra parte del ponte, sull'isola di Staten Island i corridori della maratona aspettano. Sono 37 mila, arrivati da tutto il mondo, saltellano per il freddo e la tensione. Solo i battiti del cuore rimbombano nel silezio ovattato del ponte sospeso.
La célèbre maratona di New York non e' solo una sfida contro se stessi, e’ anche metafora del rapporto con la citta’: New York offre mille opportunita’, ma e’ una citta’ da conquistare, centimetro dopo centimetro.
Snodandosi tra cinque quartieri, la maratona lega diverse culture: gli ebrei ordotossi di Brooklyn, gli italoamericani del Bronx, la comunita’ indiana di Jackson Heights. Gli altoparlanti annunciano vittorie e ritiri in tutte le lingue del mondo, il pubblico e’ presente e generoso: offre sostegno e canti gospel per alleviare la fatica.
Il traguardo e’ il cuore verde di Manhattan. A chi pirma arriva vanno i 600 mila dollari in palio. Gli alteti, sfiniti di gioia e di fatica, si lasciano cadere nell’erba, riprendono fiato al fresco dei prati, nei campi di fragole di Central Park.



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