giovedì 10 marzo 2011

La croce del mercoledi

Che cosa pensereste se il vostro collega di scrivania tornasse dalla pausa pranzo con una croce stampata sulla fronte?
"Cos'e' quella cosa che hai li?" azzardo, ma dalla reazione alla mia domanda capisco che la pazza sarei io.
E' straordinario rendersi conto, durante il mercoledi' delle ceneri, che il mondo e' relativo e che l’essere nata e cresciuta in un paese che contiene il Vaticano, possa avermi reso meno sensibile ai principi della relativita' (culturale). Uscire dall'ufficio, mischiarsi alla folla, puo' avere effetti surreali: le persone con la croce sulla fronte sono decine e decine, le incontro dappertutto.
In un paese a maggioranza cattolica, come l'Italia, la croce e' solo simbolica: nessuno la esibisce ma in fondo tutti la hanno.
A New York non e' cosi’ scontato e diventa un segno di appartenenza. E' forse dalla diversita' - il velo di una donna musulmana, la kippah degli ebrei ortodossi, i turbanti dei sik o la croce di cenere dei cristiani - che nasce la tolleranza?


PUBBLICATO sul N.13 del 31 marzo 11 di A "La croce del mercoledi'"

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