mercoledì 17 ottobre 2012

Vietato barare


Sulla porta della classe, una targa in ottone mostra i dettami della “condotta accademica”, mette in guardia i maleintenzionati da ogni tentativo di plagio o menzogna. 
Viene lucidata ogni mattina.
E’ un’onta clamorosa, in America, quella che ricopre studenti (ma anche politici, attori, giornalisti e comuni cittadini) rei di aver imbrogliato per ottenere un vantaggio, con un “copia-incolla” o – molto peggio - un plagio. 
L’argomento è caldo perché al Stuyvesant, il liceo pubblico più prestigioso e selettivo di New York, moltissimi studenti hanno ammesso la colpa. Lo scandalo è scoppiato laddove a copiare non erano gli studenti più ignoranti, bensì i più promettenti, i primi della classe, insomma quelli che in Italia non copierebbero mai. 
Hanno copiato perché un mezzo voto in più o in meno determina il college a cui verranno ammessi, incidendo enormemente sulla loro vita e sul loro futuro. La pressione che ricevono dalla scuola e dalla società è alta, devono esserne all’altezza. 
Ma se l’imbroglio è scoperto, la carriera – giocata su un test - è inevitabilmente compromessa.


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