giovedì 3 maggio 2012

Ditelo un po' come vi pare



Neanche i fiori potrebbero venire in loro soccorso.
Signore e signori, che ci crediate o no, quando si parla d’amore in America, gli yankees non sono proprio quei galletti che forse qualcuno s’aspettava.
Cercano espedienti per salvare la faccia, qualunque sia l’esito del tentativo di abbordaggio.
Un poliziotto mi chiede l’ID, non proferisce parola, e restituisce il documento assieme al suo biglietto da visita: “call me!” si legge.
Mentre fotografo la spiaggia al tramonto, si avvicina il bagnino per “ispezionare le foto”, un controllo di routine che dovrebbe finire in drink al char di luna. 
Poco savoir faire, molta insicurezza, i newyorkesi ignorano le regole del corteggiamento e si incartano in errori grossolani: sono goffi, ma alla fine, quasi romantici. 
Come quel cameriere del lower east side. Sguardi tra i tavoli, posate che cadono per l’imbarazzo, e al momento del conto, scontrino, numero di telefono e il disegno di una faccina sorridente. 
Hanno proprio tutto da imparare.

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